Non è di certo la prima volta che la Salernitana si ritrova col braccino corto e non riesce a chiudere la pratica e questa mancanza di cattiveria agonistica, di ferocia, è un aspetto preoccupante in chiave futura. Più degli infortuni, che continuano a susseguirsi, o dell’incapacità di determinati elementi di incidere sulle sorti della squadra. La partita pareggiata col Pisa lascia ancora una volta il senso di incompiuto in bocca agli addetti ai lavori ed ai tifosi, di quello che poteva essere e, finora, non è stato.
Emblematico, in tal senso, è Sofiane Kiyine: indolente, abulico, il marocchino quando si accende dà la sensazione di poter dribblare anche tutta la difesa avversaria, salvo poi dimenticare che al calcio d’alto livello non si gioca da soli e che, passando la palla, si può fare molto male ai rivali.
Per la sfida di venerdì sera in casa dell’Entella mister Ventura, ex di turno, dovrà rinunciare a Lombardi, squalificato ed acciaccato. La contemporanea indisponibilità del laziale e di Cicerelli apre una falla a destra, nel corso della stagione di solito colmata dallo stesso Kiyine (l’alternativa è rappresentata da Akpa Akpro).
Se succedesse anche in terra ligure, si libererebbe un posto in avanti (due se Cerci dovesse scivolare in panca) e i candidati a subentrare potrebbero essere Gondo e Jallow (favoriti rispetto a Giannetti), oppure Maistro per passare ad un più accorto 3-4-1-2. Il tecnico granata spera di ritrovare Micai, anche se Vannucchi non ha demeritato all’esordio, ma soprattutto Migliorini, visto che Billong non è riuscito a dare sicurezza al pacchetto arretrato.
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