Era l’anno 1965-66, arrivò con grande entusiasmo per contribuire alla conquista della storica promozione in cadetteria. Pur subendo un grave infortunio, l’attaccante di Cinisello Balsamo fece di tutto per tornare immediatamente a disposizione e scese in campo per 19 volte siglando 10 reti e 6 assist.
“Il mio appello alla squadra: tornerò presto a darvi una mano. Ma la Salernitana è grande anche senza di me” scrisse in una breve lettera indirizzata ai compagni d’avventura all’indomani dell’infortunio, un gesto che fece capire immediatamente a tutti che la Salernitana aveva acquisito le prestazioni di un predestinato.
Era la squadra del presidente Michele Gagliardi, del segretario-factotum Bruno Somma e dell’allenatore-mito Tom Rosati che condusse al trionfo quei ragazzi terribili in cui brillava, al netto della sfortuna, la stella di Prati.
Di un uomo eccezionale prima ancora che di un campione. Era stato spesso sollecitato durante la celebrazione del centenario, tantissimi tifosi con i capelli bianchi che hanno trascorso anni indimenticabili al Vestuti ne hanno raccontato le gesta ai nipoti indicandolo come uno dei più forti della storia.
Afflitto da una grave malattia ormai da tempo, Prati si è spento nel tardo pomeriggio ma gli amici di sempre assicurano abbia combattuto con dignità, coraggio e determinazione.