La dinamica è la solita. Mentre il centauro alla guida del mezzo si è affiancato all’automobile dal lato passeggero, quello seduto dietro è partito con le minacce rivolte al conducente: “Dammi la fede”. L’uomo è rimasto interdetto. All’inizio non sarebbe subito riuscito a comprendere cosa stesse succedendo. E il criminale non ha perso tempo: si è sporto nell’abitacolo e ha puntato l’arma alla testa del bambino terrorizzato che siedeva sul sedile posteriore.
A quel punto l’automobilista non ha potuto fare altro che sfilarsi l’anello, consegnarlo e guardare la coppia di rapinatori che si faceva largo nel traffico. Nella stessa zona, secondo alcuni residenti, si sarebbe assistito a un’escalation di microcriminalità: già negli ultimi giorni ci sono stati diversi episodi simili e uno sarebbe avvenuto nella mattinata di ieri, 22 giugno. Tutti raid messi a segno con la stessa tecnica, e non si esclude che siano riconducibili ad una singola coppia di rapinatori.