Sagre cancellate, manifestazioni legate alle tradizioni locali rinviate o in fase di nuova programmazione con minori presenze: sarà un’estate diversa, condizionata dall’emergenza Covid, che ha costretto molti organizzatori a non riuscire a proporre una serie di eventi estivi, spesso attrattori turistici per il paese che li ospita. A risentirne saranno non solo i potenziali spettatori ma una piccola fetta di economia che gira intorno a questi eventi, come ad esempio i ristoratori, gli ambulanti dello street food, i produttori locali. Tra i primi eventi cancellati c’è Mojoca, il Festival di artisti di strada di Moio della Civitella, alla quindicesima edizione. «Nelle tre sere raggiungiamo le diecimila presenze – spiega uno degli organizzatori, Pasquale Fratta – Ci sono 12-13 stand di street food, sono aperte le macellerie, tutti i commercianti lavorano, gli incassi sono intorno ai 120mila euro a sera. Gli artisti internazionali alloggiano in alberghi e bed and breakfast dei dintorni che si riempiono, l’evento inoltre è una vetrina internazionale per il paese. Con il presidente dell’associazione Angelo Raffaele Dorsi abbiamo deciso di cancellare quest’edizione, si trattava di prendere impegni economici con gli artisti e gli sponsor in un clima di assoluta incertezza». La Festa della cipolla di Vatolla è stata inserita tra le quattro feste più importanti della provincia di Salerno e si tiene solitamente per cinque weekend. «È articolata secondo un percorso di degustazione fino al castello dove si tengono gli incontri di filosofia – spiega l’organizzatore, Carmelo Malandrino – Sono dispiaciuto, gli appuntamenti di luglio sicuramente non si terranno. Forse riusciremo a tenerne qualcuno ad agosto, anche se sarà molto difficile visto che abbiamo due-tremila presenze a sera e sono difficili le distanze. Temiamo poi che concentrare il tutto in poche date rischia di creare un eccessivo affollamento. L’indotto delle dieci serate supera i 150mila euro, se si pensa agli stand dei produttori locali e degli artigiani. Gli alberghi e gli agriturismi sono sempre pieni». «Ci fermiamo probabilmente, tra dieci giorni daremo l’annuncio ufficiale – spiega Michele Lettieri, direttore artistico del Festival dell’aspide di Roccadaspide – Il nostro festival prevede grandi numeri attorno al palco che ospita lamusica indie, quindi è impossibile il distanziamento. Quaranta taverne sono aperte per la ristorazione e gli agriturismi sono pieni per quindici giorni. Il festival è poi un richiamo importante per gli emigrati». La Chiena, la tradizionale festa di Campagna, si tiene solitamente a partire da metà luglio: «Non abbiamo rinunciato totalmente all’idea di farla – spiega il sindaco Roberto Monaco – Stiamo studiando se farla con numeri più piccoli, l’obiettivo di quest’anno è la sicurezza». A TEGGIANO Stesso discorso per la manifestazione di Teggiano “Alla tavola della principessa Costanza” che prevede un corteo storico: «Non sarebbe gestibile perché la manifestazione coinvolge l’intero centro storico, faremo comunque qualcosa che non annulli del tutto l’appuntamento annuale – spiega il presidente della Pro Loco, Biagio Matera – È un evento che riempie gli alberghi e fa lavorare i commercianti». Molte sagre sono state già cancellate: non si terrà la Festa della fragola di Acerno in programma il 13 e 14 luglio da dieci anni: «È un richiamo turistico per il territorio – spiega Antonio Iuliano, dell’associazione Agave – Quest’anno abbiamo deciso di non farla perché è difficile organizzarla». Stesso discorso per la Sagra del mallone di Bracigliano in programma a fine luglio. Già deciso lo stop della sagra di Ostigliano “Vasci, portune e pertose” prevista dal 10 al 15 agosto nel comune cilentano. «Per come è strutturata è impossibile – spiega Deborah Mastrogiovanni, presidente dell’associazione Vasci – Si svolge nei portoni antichi e non ci sono ingressi separati».