Ottava edizione, otto giorni di eventi con scrittori, artisti, intellettuali italiani e stranieri.
Alla sua ottava edizione Salerno Letteratura è una certezza nel paesaggio culturale italiano. L’improvvisa e prematura scomparsa del direttore artistico Francesco Durante nell’estate scorsa ha lasciato tristezza e smarrimento, ma anche la volontà ostinata di non disperdere l’immenso patrimonio di idee, di intuizioni, di energie intellettuali che Francesco ha lasciato. Da lì riparte Salerno Letteratura 2020, affacciandosi nel nuovo decennio nel segno del cognome del suo amato direttore artistico.
L’ideatrice e direttore organizzativo della manifestazione Ines Mainieri, i nuovi codirettori artistici Matteo Cavezzali, Paolo Di Paolo e Gennaro Carillo, la responsabile del programma ragazzi Daria Limatola e lo staff storico di Salerno Letteratura hanno progettato un’edizione molto particolare del festival. Più agile, pensata in ogni dettaglio per la situazione delicata che stiamo vivendo, tutta giocata su spazi aperti, ampi, in cui poter godere in sicurezza di performance musicali, dialoghi letterari, dibattiti sui temi centrali del nostro tempo.
Il seme che Francesco aveva già gettato per la nuova edizione sarà raccolto: la riflessione sull’ambiente, la vera sfida degli anni Venti del ventunesimo secolo. Sarà una sorta di filo verde che percorrerà l’intero programma, incrociando discipline e prospettive diverse intorno al binomio uomo/natura.
Non mancherà lo spazio dedicato al Premio Salerno Libro d’Europa, che fin dalla prima edizione accompagna il festival. Il comitato direttivo ha individuato, fra i più interessanti autori europei under 40, la terna dell’edizione 2020. Si tratta di Ilaria Rossetti con Le cose da salvare, Neri Pozza (Italia), Marion Messina con Falsa partenza, La Nave di Teseo (Francia), Pajtim Statovci con Le transizioni, Sellerio (Kosovo/Finlandia).
In un momento di incertezza complessiva, che grava anche sul paesaggio editoriale, restiamo convinti che sia importante scommettere sulla forza delle parole e delle storie, continuare a sostenerle, a difenderle, a farle circolare.
Finalmente un po’ di cultura