Il governatore ha ricordato che a Mondragone la mascherina è obbligatoria ovunque anche all’aperto e che le manifestazioni sono vietate. Chiesti rinforzi al Ministero dopo i primi 70 militari arrivati ieri sera. “Abbiamo concordato con il ministero dell’Interno l’invio di un contingente dell’esercito. Ieri sera sono arrivati 70 uomini in piu’, abbiamo rafforzato i nuclei di forze dell’ordine presenti. Ma a mio parere sono ancora insufficienti”.
Rassicura tutti dicendo “che anche questo focolaio, come gli altri della Campania, sarà risolto”. Ma sulla questione Mondragone, il governatore della Campania mette in chiaro anche alcune cose. Come il fatto che “spetta alla Regione fare le ordinanze ma alle forze dell’ordine farle rispettare, cosa che a Mondragone non è avvenuto” e anche che quella dei palazzi della Ex Cirio “è una situazione incancrenita da dieci anni di fronte alla quale tutti hanno girato la testa”.
“Quando siamo entrati negli appartamenti per fare i test abbiamo trovato decine di persone ammassate, affitti in nero pagati a cittadini italiani – ha spiegato – eppure nessuno ha visto niente. E chi non ha fatto niente apre anche la bocca”. Poi sull’emergenza Covid, spiega che ad oggi sono stati fatti nell’area interessata dal focolaio “743 tamponi dei quali 43 positivi; 9 nella palazzina dei senza tetto italiani, il resto tra bulgari e rom”.
De Luca spiega qual è stata la genesi del focolaio di Mondragone. “Una donna bulgara, sabato scorso ha partorito nell’ospedale di Sessa Aurunca. È stata sottoposta a tampone ed è risultata positiva.Sono stati ricostruiti i suoi rapporti interpersonali, la domenica mattina è stato individuato un altro positivo, si scopre un assembramento nelle palazzine ex Cirio, lunedì è stato fatto un provvedimento di quarantena delle 5 palazzine. Abbiamo evitato di farlo per tutta Mondragone perché ci sembrava non equilibrato. Abbiamo isolato la zona per iniziare i tamponi.
Tra lunedì e martedì ci viene detto che 19 persone sono scappate – le parole sono di De Luca – tutte di etnia bulgara e di etnia rom. Abbiamo individuato tutti i 19 che si erano spostati in altre zone, tutti negativi. Io parlo col ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e chiedo di presidiare giorno e notte la zona. Il ministro prende atto dei problemi e garantisce un intervento. Giovedì mattina richiamo al Viminale e chiedo più forze perché sono insufficienti quelle attuali. Ci vengono inviate 70 persone per un servizio adeguato e arrivano giovedì 25 giugno, nel frattempo un po’ di tensione”.