Site icon Salernonotizie.it

Ritardo soccorsi: autopsia chiarirà cause su morte 39 enne di Amalfi

Stampa
Aperta un’indagine sulla morte di Antonio Lucibello, il 39enne operatore ecologico di Amalfi che ieri mattina è morto in Piazza Flavio Gioia stroncato da un malore improvviso.

Il Pubblico Ministero presso il tribunale di Salerno, dottoressa Marinella Guglielmotti, ha richiesto l’esame autoptico della salma per accertare le cause della morte provocata, con tutta probabilità, da un infarto del miocardio che ha determinato l’arresto cardiocircolatorio.

Bisognerà chiarire se i ritardi e le mancanze nei soccorsi siano potuti risultare determinanti. La salma è stata sottoposta a sequestro e trasferita presso l’obitorio dell’ospedale Ruggi d’Aragona.

Intanto i Carabinieri della Compagnia di Amalfi, diretti dal capitano Umberto D’Angelantonio, stanno indagando sui tempi di arrivo dell’ambulanza del 118, giunta dalla postazione di Castiglione ad Amalfi soltanto alle 8 e 51 dopo aver ricevuto la prima chiamata alle 8 e 27 circa. Stando a quanto appreso il mezzo di soccorso si sarebbe diretto, per errore, prima a Ravello, giungendo fino alla piazza senza che nella Città della Musica fossero pervenute richieste d’intervento. Poi la corsa disperata verso Amalfi.

Antonio Lucibello giaceva da oltre 20 minuti a terra esanime, circondato da un capannello di persone incredule per quanto accaduto. Un medico che si trovava casualmente nei paraggi è stato il primo a tentare il massaggio cardiaco. Qualcuno gli ha fornito il defibrillatore pubblico a disposizione in Piazza Duomo. Ma l’apparecchiatura non risultava funzionante forse a causa della mancata manutenzione. Immediatamente qualcun altro ha pensato bene di recuperare il defibrillatore di Valle dei Mulini. E intanto si perdevano minuti preziosi. Il pm ha inoltre disposto anche il sequestro delle due apparecchiature salvavita e l’acquisizione delle registrazioni delle telefonate di richiesta d’intervento al 118.

Sarà l’esame autoptico a rivelare se Antonio si sarebbe potuto salvare.

Fonte il Vescovado

Exit mobile version