Il Livorno sa già che fine farà, le altre no
La decisione dei toscani, inevitabilmente, avrà però un impatto sulle altre squadre in corsa per i rispettivi obiettivi. Come il Trapani, prossima avversaria in lotta per la salvezza. O la Cremonese, o lo Spezia, e via dicendo. Se il Livorno è già in Serie C come ha detto Spinelli, un discorso analogo non vale per nessun’altra a parte il Benevento, già certo della A.
E inevitabilmente la decisione di non andare avanti per il tempo necessario a finire la stagione falserà il resto della cadetteria. Senza nulla togliere a chi andrà in campo, ma è facile immaginare che una squadra a ranghi ridotti possa fare meno di una che può disporre dell’organico al suo completo.
La difficile indagine della Procura Federale
Che, salvo sorprese, non andrà molto lontano. È cosa nota e anzi arcinota, ormai da tempo, che per andare oltre il 30 giugno sarebbero serviti accordi individuali. Le linee guida della FIGC sono quello che sono: linee guida, appunto. Indicazioni, condite dalla moral suasion della federcalcio ma senza alcuna possibilità di imporre qualcosa alle società o ai calciatori.
Ogni valutazione circa il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, poi, rischia di venire meno di fronte alle motivazioni economiche. Alla oggettiva difficoltà di trovare un accordo tra chi non ha interesse a spendere soldi per un verdetto già scritto e chi non ha intenzione di accettare il rischio di lavorare gratis per due mesi, come di fatto quelle linee guida chiedono di fare. E alla consapevolezza che questo problema, per quanto complicato potesse essere, si sarebbe dovuto affrontare e valutare prima, nella sua interezza.
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