C’è tutto questo e altro ancora nel nuovo video prodotto, su iniziativa del Comune di Amalfi, per raccontare la più piccola delle città marinare. Svelata non solo attraverso i suoi monumenti simbolo, il suo dedalo pudico e discreto di viuzze e scale a gradoni.
O per il tramite della carta bambagina o del giallo dei suoi limoni. Ci sono i volti di donne e di uomini in questo short film. Volti che incarnano la ninfa Amalfi, la sposa del Ducato Marinaro.
Quella donna fiera con sotto una mano la testa di un leone e il globo nell’altra in segno di potenza. Un simbolo della città con cui fanno il paio le facce della fatica dei vogatori amalfitani o le mani di quegli uomini che col loro lavoro hanno strappato, nei secoli, la bellezza unica di Amalfi alla montagna e al mare.
Un video che racconta le due anime di questa terra, le due vocazioni: contadina e marinara. Un video che omaggia la cucina, i sapori, la bellezza, l’incanto di luoghi dove il tramonto sembra essere la meravigliosa alba della notte.
Questo il racconto della città attraverso il nuovo video promosso dal Comune di Amalfi, lanciato sui canali social istituzionali: la pagina Facebook Comune di Amalfi, il canale Instagram AmalfiOfficial, e su Casa Amalfi, raggiungibile sia su Facebook che Instagram. Un racconto realista, nel quale sono protagonisti la bellezza di Amalfi, i suoi simboli e i suoi abitanti.
L’assessore alla cultura Enza Cobalto, che ha promosso l’iniziativa, sottolinea : “Si tratta di un video slow, occorre fermarsi a guardarlo e gustare la città. Attraverso i suoi suoni, i suoi colori, i suoi simboli come il Duomo e la Croce d’Amalfi, le sue tradizioni come la carta a mano, i suoi luoghi nascosti come la Valle delle Ferriere. Uno sguardo a 360 gradi su Amalfi, che è un invito a viverla.
Specialmente in questo momento in cui il turismo sta tornando ma non è un assalto continuo di folle agli spazi, che possono essere vissuti e conosciuti in maniera autentica.”. L’assessore prosegue :”Il filmato è stato diretto dal video maker amalfitano Emanuele Anastasio, che con grande bravura ci racconta sia i luoghi più noti della città, sia quelli più nascosti. A lui va il ringraziamento per aver saputo catturare la bellezza della città con l’amore immenso di un figlio per la propria madre terra”.
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