Alla Uil Sanità risulta che una singola persona si sia occupata dell’intera sanificazione, un dipendente della ditta che tiene l’appalto della pulizia, che addirittura risulta essere in servizio 24 ore su 24, dorme in ospedale da 90 giorni e dice di non vedere la famiglia da allora. Poi resta il giallo dei dipendenti interni del servizio di stoccaggio. Ancora non è chiaro i turni che facciano, ma al sindacato risulta che per mesi hanno fatto una intera notte di straordinario per poi essere in servizio ordinario il giorno successivo. “Quello che ci chiediamo è: la sanificazione durava tutta la notte, oppure i lavoratori riposavano anche loro all’interno del Plesso, ma sotto timbratura? Era necessario lasciarli sotto timbratura oppure era più conveniente per tutti attivare delle disponibilità per far fronte alle esigenze? Addirittura risulta che le maestranze non avessero nemmeno i titoli per effettuare la sanificazione cosa molto grave che se appurata porta sotto inchiesta chi li ha utilizzati”, ha continuato Rambaldi. “Cosa ancora più grave è che gli stessi risultano nei mesi scorsi con all’attivo con quasi 200 ore di straordinario mensile cosa impossibile per un essere umano, che supera abbondantemente tutte le deroghe concesse in situazioni sia pure eccezionali come il Covid-19, dietro il quale non bisogna nascondersi per estorcere fondi pubblici tolti agli altri lavoratori che non si vedranno riconosciuti una fascia economica perché poi mancheranno i fondi”
La Uil Sanità, dunque, chiede agli organi competenti in primis l’Ispettorato del Lavoro ma anche la direzione generale del Ruggi di far luce sull’accaduto e di punire i responsabili, che invece di vigilare hanno probabilmente approfittato della situazione per accontentare i loro amici e magari anche se stessi. Inoltre chiede le dimissioni dei responsabili in caso contrario che sia l’Amministrazione dell’Azienda a provvedere ad allontanare gli stessi dai loro incarichi.
“Non ci fermeremo”, ha detto Rambaldi. “I lavoratori si sentono presi in giro soprattutto chi è stato a contatto diretto con i pazienti affetti da Covid-19 rischiando di infettarsi e non vedendosi riconosciuti dalla Regione nemmeno quel minimo incentivo. Se sarà necessario invieremo tutto il fascicolo alla Procura della Repubblica di Salerno”.
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