Portato a riva, è stato subito soccorso dai paramedici è morto poco dopo. Il ragazza, era stato sbranato a una gamba e aveva perso immediatamente molto sangue. Le spiagge della zona tra cui Wooli, Diggers Camp e Minnie Water sono state chiuse e le acque sono pattugliate alla ricerca dello squalo.
Un rapporto sulla morte dell’adolescente sarà preparato per il coroner. La spiaggia di Wooli è un tratto di sabbia di 3 km tra il fiume Wooli Wooli e l’oceano. L’ultimo attacco arriva una settimana dopo la morte di un uomo di 34 anni sbranato da uno squalo durante la pesca subacquea al largo dell’isola di Fraser nel Queensland.
Questo tipo di attacco è molto raro, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli squali in Australia prendono molto raramente i nuotatori se non superano i limiti nelle zone consentite.
L’episodio potrebbe ricordare a qualcuno il film “Lo Squalo”, continua Giovanni D’Agata, ma in realtà questi pesci di solito non attaccano l’uomo, anzi, cercano di evitarlo, e in mancanza di “provocazioni” è estremamente raro che attacchino. Gli squali non rappresentano una minaccia ed è essenziale cambiare la percezione e l’immagine che abbiamo di loro come simbolo di terrore.
E, ancor più importante, ad aumentare i rischi è in buona parte il comportamento umano. “Mano a mano che in tutto il mondo cresce il numero di persone interessate a fare attività ricreative in mare dobbiamo aspettarci un conseguente aumento di incidenti”, spiega l’International Shark Attack File nel suo report del 2017.
Al contrario sono gli squali a dover temere gli uomini. Nel 2017 i ricercatori hanno stimato che ogni anno nel mondo vengono uccisi 100 milioni di squali pari una percentuale della popolazione totale compresa tra il 6,4 e il 7,9%. Un tasso di mortalità che i biologi giudicano insostenibile.