Il giudice Paolo Valiante accolse la costituzione di parte civile di tutte le associazioni che ne fecero richiesta, sia nazionali che locali, aventi un collegamento con il territorio. La condanna a ventuno mesi, anche più dei sedici chiesti dal pubblico ministero, rappresentò un verdetto esemplare, con pochi precedenti in materia. Infatti, malgrado la riduzione che gli spettava per aver scelto il rito abbreviato, la pena fu comunque considerevolmente aumentata in quanto il soggetto era recidivo.
Un mese dopo, il legale di Fuoco presentò ricorso e, notizia degli ultimi giorni, la Corte d’appello di Salerno ha fissato l’udienza, in camera di consiglio in quanto rito abbreviato, per il prossimo 18 settembre, sempre presso la Cittadella Giudiziaria di Salerno. Una fissazione dell’udienza molto rapida rispetto a quelli che, normalmente, sono i tempi medi previsti, e che fa ben sperare. Malgrado l’esiguità delle pene che in generale prevede il nostro ordinamento e che devono sicuramente essere inasprite, la sentenza di primo grado, che auspichiamo venga confermata in appello, oltre a fungere da importante deterrente, ribadisce l’importanza di denunciare sempre tutti gli episodi di violenza nei confronti degli animali.