I lavori consentiranno la riqualificazione e la messa in sicurezza di un luogo di aggregazione molto importante per il rione.
La parrocchia è un luogo di democrazia, presidio di legalità, luogo di trasmissione di valori. Così l’abbiamo sempre considerata. Recintarla significa renderla più sicura. Proteggere questo luogo, affinché conservi la sua caratteristica di luogo di civiltà e di aggregazione, credo che sia un dovere dell’amministrazione.
Siamo grati a don Antonio Galderisi, che è custode di questo luogo”. Lo afferma il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, sul suo profilo facebook (foto Massimo Pica)
Un luogo molto importante x il rione e x i voti
Altra becera propaganda per questi due malfattori.
Invece di pensare alle vere necessità di una città pattumiera.
Non ci sono cestini per l’immondizia o per le deiezioni canine.
Tutte le strade sono sporche e dissestate all’inverosimile.
I nostri parchi (quei pochi che abbiamo) sono lasciati nell’incuria più totale.
La torre Eiffel è stata costruita in meno tempo del nostro inutile trincerone.
Abbiamo una costruzione illegale (detta crescent) a far sfoggio della insulsaggine di de luce e dei suoi lacchè.
Potrei continuare per ore a scrivere delle schifezze della nostra “amministrazione”, ma ora non ho tempo.
mi fa piacere anche perché tra tanti problemi e gente disperata dopo il lockdown rifare la piazzetta della chiesa mi sembra la cosa più necessaria. Anche perché con la porta incisa con il ritratto del prete con il papa e la chiesa che sembra un castello appena ristrutturato la piazzetta stonava pesantemente. Complimenti vivissimi.
Il trionfo dell’inutile pagato con i soldi pubblici per accaparrarsi qualcje voto in più tra i timorati dell’Altissimo di Mercatello.
Che tristezza ma, soprattutto, con tutto quello che c’è da fare in una Citta’ disorganizzata e ridotta ad una pattumiera, buttiamo un po’ di danari pubblici per le gigionate elettorali di De Luca&Co
GRANDE DE LUCA… L’IMPORTANTE SONO I VOTI E NON I VERI PROBLEMI. LO SAI CHE I SALERNITANI SONO DEI PECORONI SENZA DIGNITA’