Site icon Salernonotizie.it

Stadi chiusi e tifo virtuale, questo non è più sport popolare, ira tifosi granata

Stampa
Chi si aspettava una città unita al fianco della Salernitana ancor di più dopo la grande prova di Crotone e l’arbitraggio di Prontera è rimasto deluso. La curva Sud Siberiano, i gruppi organizzati e la provincia hanno deciso di vivere con apparente distacco emotivo queste partite post Covid sia in segno di rispetto per le vittime, sia per manifestare sdegno nei confronti di chi ha fatto riprendere i campionati snobbando colpevolmente la componente più importante. Nei pressi della tribuna dell’Arechi è stato esposto un eloquente striscione riportante la scritta “Stadi chiusi e tifo virtuale, questo non è più sport popolare. Siamo terra ribelle e venderemo cara la pelle”, un messaggio anche al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che pare abbia ufficialmente rinviato a settembre- forse- la riapertura degli stadi anche in quelle regioni con contagio vicino allo zero e che possono contare su impianti enormi ed accoglienti. Un controsenso tutto italiano, colpa anche di una classe poltica che, nell’emergenza, ha ampiamente dimostrato di vedere il calcio non come una risorsa fondamentale sul piano socio-economico, ma quasi come un ostacolo.
Exit mobile version