Il primo match-point tricolore sfuma senza però fare grandi danni: il vantaggio sull’Inter è di 7 punti, mentre l’Atalanta rimane al secondo posto a -6. La capolista avrà la seconda chance domenica sera, quando ospiterà la Sampdoria allo Stadium.
Sarri rinuncia ancora a Pjanic, ormai con la testa al Barcellona, e si affida a Danilo in difesa per dare tregua all’insostituibile Cuadrado. La Juve in blu parte subito aggressiva: non solo per l’ammonizione rimediata da Ramsey dopo 25 secondi (fallo su De Paul trasformato in regista a centrocampo), ma per i tiri degli attaccanti bianconeri.
Ronaldo ci prova al 5′ e al 14′ Dybala (capitano per le assenze di Bonucci e Chiellini) impegna Musso con un gran tiro da fuori area, ma è nel mezzo che la difesa della capolista rischia il patatrac. All’8′ un cross di Sema trova la sfortunata deviazione area di Danilo, ma il palo salva Szczesny e la Juve.
Il primo tempo scorre in controllo, con il solo CR7 a provarci in tutti i modi: al 26′ il suo tiro a giro è fuori di un soffio e al 41′ trova il portiere attento. Ci pensa così De Ligt a sbloccare la partita, con una potente conclusione rasoterra da fuori area al 42′, mentre l’Udinese reclama il rigore per il contatto Ramsey-De Paul al 35′. La parità si ristabilisce ad inizio ripresa grazie all’incornata di Nestorovski su cross dalla sinistra di Sema, con la difesa juventina trovata impreparata all’azione.
La Juve prova a chiudere i giochi scudetto, ma i tiri dalla distanza di Ronaldo, Dybala e Rabiot non fanno la differenza. Idem per gli ingressi di Douglas Costa e Cuadrado. L’Udinese, però, non molla e in pieno recupero trova il gol della vittoria che vale oro in chiave salvezza. La Juve, invece, si interroga sull’incapacità cronica di gestire i vantaggi.