“L’emergenza COVID-19 ha improvvisamente ridefinito le abitudini e gli stili di vita di tutti, a livello mondiale. In Italia circa 10 milioni di bambine, bambini e adolescenti stanno vivendo le conseguenze negative di questa crisi. Nell’ambito dell’istruzione, così fondamentale nella vita di bambini, bambine e ragazzi, è necessario rafforzare la cooperazione tra scuole, terzo settore e comunità educanti per garantire un rientro a scuola in sicurezza per tutti” – ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia.
La chiusura delle scuole, i mesi di isolamento, la limitata socialità con gli amici, le nuove regole, hanno sconvolto le vite dei bambini, che in alcuni casi hanno assistito anche alla malattia e alla perdita di persone vicine. L’UNICEF Italia è seriamente preoccupato per le conseguenze della pandemia e per questo chiede al Governo di mettere al centro dell’agenda politica i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
I 5 punti della petizione UNICEF:
Nessuno escluso: progettare interventi a sostegno di bambini e ragazzi più vulnerabili dei territori maggiormente colpiti dalla povertà educativa prima e dopo l’emergenza. In vista della riapertura delle scuole a settembre, oltre alla sicurezza sul piano sanitario, è necessaria una risposta coordinata per garantire a tutti i bambini, in particolare a quelli con maggiore vulnerabilità, di recuperare gli apprendimenti perduti e di continuare il percorso di studi attraverso interventi personalizzati e attenti ai singoli bisogni.
Destinare finanziamenti significativi a lungo termine all’istruzione di qualità: dal momento che in Italia la spesa pubblica per l’educazione è tra le più basse d’Europa. È necessario creare un piano di finanziamento a lungo termine, oltre quello straordinario per l’emergenza, affinché le nuove generazioni siano preparate e in grado di generare crescita e sviluppo per il nostro paese.
Investire sui servizi educativi per l’infanzia (0-6) su tutto il territorio nazionale: l’UNICEF Italia chiede che sia garantita la presenza su tutto il territorio nazionale dei servizi educativi e scolastici di qualità per i bambini da 0 a 6 anni e che sia predisposta una strategia diffusa di sostegno alla genitorialità, trattandosi di un momento così delicato per lo sviluppo e la crescita di tutti.
Un piano con linee guida coordinate a livello nazionale: l’UNICEF chiede che le modalità di attuazione delle linee guida siano coordinate a livello Nazionale e non delegate alle amministrazioni locali ed ai singoli istituti scolastici, in modo da favorire l’applicazione, quanto più omogenea, delle direttive. Si richiede la definizione di standard minimi e l’investimento di risorse aggiuntive a tal fine.
Attivare servizi di sostegno psicologico alla ripresa delle attività educative per tutti i bambini e i ragazzi che ne hanno bisogno: l’UNICEF chiede che venga incentivata la possibilità di usufruire di forme di sostegno psicologico di qualità, e la riapertura dei centri educativi in tutte le scuole. È fondamentale che i centri educativi siano in grado di garantire la presa in carico dello stress e di disturbi specifici causati dall’emergenza, per favorire il benessere di ogni studente.
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