Due le varianti, una stralcio e l’altra normativa passano in giunta. Con la variante stralcio l’amministrazione intende portare alla pianificazione comunale circa 82 ettari compresa la viabilità, tra Via Rosa Jemma, Via Bosco I°, Viale Danimarca ed Asse Ferroviario Salerno-Reggio Calabria al fine di rispondere alle evoluzioni dell’economia dei servizi, agli indirizzi dell’Ente e della Provincia in materia di sostenibilità ambientale e che consenta la rigenerazione urbana.
La variante urbanistica “normativa” per l’agglomerato industriale di Battipaglia è finalizzata ad adeguare i parametri e le procedure di insediamento a tutte le definizioni di attività produttive per rendere uniformi le regole nei due comprensori produttivi del Comune, via Spineta e agglomerato industriale e per il miglioramento della tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini recependo le norme degli enti sovralocali relative al blocco impianti di rifiuti.
“Battipaglia ha un tessuto industriale ricchissimo dagli anni 70 e 80 una delle 100 città italiane più importanti dal punto di vista del dinamismo economico ed uno dei poli industriali più importanti del Sud Italia. Poi la crisi industriale è stata terribile. Le grandi responsabilità delle classi politiche locali e sovracomunali. Fin dalla compagna elettorale è stato un mio obiettivo e della mia amministrazione, finalmente diamo impulso alla soluzione di questo problema.
Abbiamo visto troppe aziende chiuse e perdita di occupazione. Possiamo completare il quadro fornito dall’area di crisi complessa e dalla Zes con la pianificazione urbanistica” afferma la Sindaca Cecilia Francese.
“Abbiamo approvato 2 proposte di variante, una di stralcio per una porzione di territorio ormai completamente urbanizzata e che vede la presenza di insediamenti abitativi consistenti, scuole e attività dedicate al dettaglio e ai servizi e una variante normativa su tutto l’agglomerato per avere regole adeguate al mercato economico e coerenti con la nozione di “insediamento produttivo” di cui alle zone territoriali omogenee D, e quindi secondo il decreto ministeriale n.1444 del 1968, inteso in senso economico, come luogo in cui si svolgono tutte le attività dirette alla produzione o allo scambio di beni e servizi.
Per la prima volta affrontiamo con serietà il tema dello sviluppo economico con una proposta di programmazione del nostro territorio per sostenere le attività produttive, l’occupazione e la difesa dell’ambiente” dichiara l’assessore allo Sviluppo Urbano Davide Bruno.