Durante le prime operazioni tese anche ad interdire il transito e la sosta nel tratto di mare a rischio, una seconda frana ha interessato la costa senza che vi fossero pericoli per persone o cose dal momento che era stata operata la cornice di sicurezza dalle motovedette. Le prime informazioni che gli uomini a bordo dei mezzi nautici hanno fornito al Centro di Coordinamento Ambientale Guardia Costiera della Direzione Marittima della Campania agli ordini dell’Ammiraglio Ispettore Pietro Vella, hanno subito destato interesse investigativo perché si riferiva di una frana particolarmente “polverosa”, circostanza incongruente con un costone roccioso.
Scattate le indagini, una seconda unità operativa è stata inviata a monte del costone. In ragione dei controlli, i militari hanno rinvenuto una costruzione abusiva con lavori ancora in corso ed una macchina per la frantumazione delle rocce nascosta con un telo mimetico proprio per impedirne l’individuazione da osservazione aerea.
Pertanto, sotto la guida dalla Procura della Repubblica di Salerno, si è operata una prima ricostruzione dell’accaduto che ipotizza, molto ragionevolmente, che la frana sia stata causata dallo smottamento del materiale di risulta polverizzato ed accumulato, in sensibile quantità, a monte del costone.
Si è quindi provveduto all’immediato sequestro dei manufatto abusivo ed a mettere sotto sequestro anche il costone roccioso di circa 6.000 mq oggetto della frana.
Nella giornata odierna, è stato anche eseguito un sorvolo con un elicottero della Guardia Costiera al fine di raccogliere ulteriori elementi investigativi. Ad oggi, sono stati scoperti altri immobili abusivamente costruiti per un totale di circa 200 mq.