Servono regole immediate, e interventi durissimi, per spezzare questo circolo pericoloso tra violenza – sugli altri o sé stessi – e l’occhio del web. L’Associazione chiede il sequestro dei social di chi pubblicherà le immagini e una punizione esemplare (per omissione di soccorso e concorso nel suicidio) per le persone presenti sul posto, ovvero coloro che invece di prestare soccorso alla donna hanno pensato bene di riprenderne la tragica fine con i cellulari.
“Il web, i social, gli influencer pronti a tutto per apparire hanno incentivato una mentalità pericolosa e perversa, e questi episodi lo dimostrano” – dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Ora chiediamo un intervento risolutivo sul tema: la Legge non può tollerare casi del genere, e senza pene e punizioni severe sarà impossibile invertire questa terribile rotta”, conclude.
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