“È l’inizio di un percorso virtuoso – esulta Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno e dell’Associazione per la valorizzazione dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele – che, grazie all’impegno del Comitato promotore e al sostegno di Regione Campania, Mipaaf e Unione europea, punta a rafforzare l’economia della Piana del Sele partendo da un’eccellenza del territorio già conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
Festeggiamo un nuovo marchio d’eccellenza europeo per la provincia di Salerno e un nuovo traguardo: il marchio igp sarà in grado di fornire un importante valore aggiunto a un prodotto che già gode del consolidato accostamento tra identità territoriale ed eccellenza agroalimentare”.
A garantire i consumatori e a far affermare la rucola della Piana del Sele igp sui mercati mondiali, sarà il bollino europeo e un rigido disciplinare che definisce le caratteristiche di un prodotto unico nel suo genere, la cui coltivazione è favorita da un’azione combinata del terreno e del clima mediterraneo.
“E’ la notizia che tutti attendevamo – continua Busillo – parliamo del polo produttivo più importante in Italia per la rucola e per tutti i prodotti orticoli di quarta gamma. Un prodotto in continua crescita, passato in tre anni da 15 a 18 milioni di consumatori con una stima di aumento di 2 milioni l’anno e una crescita del 20% della produzione. Al momento siamo sulle 400mila tonnellate”.
La Rucola della Piana del Sele diventa così il 25° prodotto campano a marchio DOP/IGP, il 14° nell’ortofrutta. Soddisfazione viene espressa dal direttore di Coldiretti Enzo Tropiano: “Un riconoscimento che arriva in un anno difficile segnato dall’emergenza Covid – sottolinea – un’ulteriore produzione ortofrutticola della regione che va ad arricchire il bouquet di produzioni riconosciute dall’Unione Europea e un riconoscimento importante al lavoro di tanti imprenditori agricoli che hanno operato per creare il primo polo produttivo italiano”.
La Rucola della Piana del Sele interessa attualmente una superficie di circa 3100 ettari, distribuiti sugli 8 Comuni che compongono tale area geografica, con una produzione media degli ultimi anni pari a 400 milioni di chili di prodotto, che è il 73% circa della produzione nazionale, con un fatturato medio annuo di oltre 680 milioni di euro, circa 5 mila addetti diretti e 4 mila dell’indotto.
Condita con scorie radioattive, innaffiate su letti di juta
Si si certo certo fitofarmaci a go go…
La quarta gamma come viene chiamata sto schifo che tutto sa che di rucola vorrei dire inoltre che il paesaggio della piana è cambiato, se qualcuno va verso Pugliano paese fabiano o montecorvino noti la paia a piena di plastica un Mare di plastica bianca che a nulla a che fare con il paesaggio di una volta della piana.
Inoltre la rucola quarta gamma vanno a nutrire i signori ori del nord che di verdure non capiscono una mazza.
Di festeggiare per nulla solo plastica littogramici inquinanti e altro state attenti mi raccomando