“Ringrazio gli operatori del Piano di Zona, dei Centri antiviolenza di Cava de’Tirreni e della Costiera amalfitana e della cooperativa La Città della Luna per questo importante risultato. Un traguardo molto significativo – ha sottolineato il sindaco del comune di Cava de’Tirreni, ente capofila dell’Ambito S2, Vincenzo Servalli- che offre un aiuto concreto alle donne ed ai loro figli”.
“Oggi, dopo la realizzazione dei due centri antiviolenza a Cava ed in costiera, con la nascita di questa struttura protetta chiudiamo il cerchio sapendo che finalmente abbiamo un luogo dove collocare in sicurezza le donne ed i loro figli. Nunzia Maiorano, vittima della ferocia del marito- ha evidenziato l’assessore alle Politiche sociali, Antonella Garofalo– resta sempre il nostro punto di riferimento della memoria, di ciò che non deve più accadere.
I nostri operatori del Piano di Zona e del comune sino ad oggi hanno dovuto cercare strutture adeguate e sicure dove collocare queste donne in altre provincie e addirittura fuori regione. Oggi possiamo dire che abbiamo un luogo protetto sul nostro territorio”.
Il Piano di Zona S2 è impegnato sul fronte della violenza di genere con altri due progetti: “Io e tu”, per sostenere economicamente i figli delle vittime di femminicidio, e “Svolte” per Superare la Violenza con Orientamento, Lavoro, Tirocini, Esperienze formative.
All’incontro con la stampa ha preso parte anche l’assessore alle Politiche sociali del comune di Minori, Maria Citro, in rappresentanza del Centro antiviolenza della Costiera amalfitana, gestito dal CIF- Centro italiano femminile del comune costiero.
“Abbiamo assicurato protezione a chi si trovava tra la vita e la morte- ha spiegato l’assessore Maria Citro– spesso in alloggi di fortuna. Durante il periodo del lockdown dovuto all’emergenza Covid molte donne si sono trovate con il carnefice in casa. Siamo ora alla vera programmazione dei bisogni del nostro territorio”.
Il presidente dell’associazione Frida che si occupa della gestione del Centro antiviolenza che ha sede a Cava de’Tirreni, Ilaria Sorrentino, ha dichiarato: “la struttura che presentiamo oggi rappresenta un punto di riferimento necessario che ci consente di operare con maggiore tranquillità, soprattutto perché molti collocamenti avvengono anche nel cuore della notte in condizioni di vera e propria emergenza”.
Il nome scelto per la casa rifugio è “Luna diamante”. A spiegare il perché, in rappresentanza della Cooperativa La Città della luna, il dr. Paolo Landi: “Il diamante è la pietra più preziosa che esista e necessita di adeguata protezione. Ecco perché, oltre al riferimento alla nostra cooperativa, abbiamo scelto questo nome.
Cercheremo di accogliere, fornendo aiuto psicologico, supporto legale, sostegno lavorativo, a persone che molto spesso appaiono come donne velate, a causa del trauma subito. A questo affianchiamo l’accompagnamento dei minori coinvolti direttamente od indirettamente nella violenza “.
Il numero utile per contattare la Casa della donna è il 3607955768.
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