L’Associazione, in caso di accertate violazioni, ha chiesto inoltre ai Prefetti di emettere ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi e, in caso di ulteriore inosservanza, di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica territorialmente competente per abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata.
Il problema sollevato dall’Associazione è vecchio di decenni, ma ciò nonostante – incredibilmente – non gli è mai stata data soluzione. Neanche in vista di questa estate, e nonostante la domanda di spiagge libere (complice la crisi economica) sia in rapida ascesa.
Anche quest’anno, insomma, trovare un posto libero dove prendere il sole liberamente e gratuitamente è difficilissimo: aumentano, infatti, le concessioni balneari, che a oggi interessano oltre il 50% delle spiagge italiane. Senza contare che l’8% delle coste non risultano balneabili, perché il mare è inquinato.
“Adesso basta: anche alla luce della difficoltà economica delle famiglie, bisogna garantire ai cittadini la possibilità di scegliere spiagge libere e gratuite”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Bisogna intervenire con fermezza per risolvere tutte le situazioni illegali o abusive, ripristinando la funzione pubblica e sociale di quelle spiagge e quelle coste che oggi risultano inaccessibili e occupate”, conclude.
L’Associazione raccoglie le segnalazioni dei cittadini al numero 89349955 sulle spiagge chiuse o inaccessibili.