“Risulta incomprensibile la decisione della Giunta Regionale di rinviare sine die l’approvazione delle integrazioni tecniche al Regolamento per la gestione del patrimonio pubblico, adottata nonostante in questo periodo l’Osservatorio Regionale sulla Casa sia stato riunito più volte anche in videoconferenza e durante il lockdown.
Un lavoro portato avanti a tappe serrate per apportare quelle modifiche necessarie ad evitare che la già difficile gestione del patrimonio pubblico potesse piombare nel caos e nella confusione più assoluta con la conseguenza che gli unici a pagare sarebbero stati i cittadini.
A fronte della incomprensibile scelta di De Luca e della sua giunta esprimiamo la più ferma protesta per una decisione che non mette gli enti gestori nella condizione di dare concreta applicazione ai nuovi criteri di gestione. Alcune modifiche, tra l’altro, erano state ritenute necessarie anche a causa dell’emergenza sanitaria prevedendo uno slittamento delle date per la presentazione della documentazione ISEE e per altre scadenze previste.
Con la mancata approvazione delle modifiche delle scadenze -hanno continuato i responsabili delle organizzazioni dell’inquilinato Giordano (SUNIA), Amendola (SICET), Estero (UNIAT) e Rispoli (ASSOCASA)- si ha il paradossale risultato che, per il 30 settembre, tutti gli assegnatari dovrebbero consegnare la documentazione ISEE proprio quando le strutture degli Enti in gran parte risulteranno ancora chiuse al pubblico mentre la quasi totalità dei Comuni ancora oggi non ha provveduto a richiedere la certificazione ISEE agli assegnatari del proprio patrimonio.
L’8 giugno scorso l’Osservatorio Regionale sulla Casa decise alla unanimità di far slittare i termini per la consegna del documento reddituale al 30 dicembre e di far decorrere il nuovo regime dei canoni legato all’ISEE al 1° gennaio 2022. Rimangono in vita, infine, norme in ordine ai requisiti di accesso all’ERP che impediscono a migliaia di assegnatari di poter accedere al subentro e alla regolarizzazione contrattuale, con tutti i rischi che ne conseguono.
Abbiamo anche chiesto l’intervento dei Prefetti territorialmente competenti per rappresentare l’assoluto immobilismo dell’ACER, l’azienda che ha sostituito gli ex IACP, anche in ordine alla mancata manutenzione degli immobili creando gravi pregiudizi alla sicurezza degli inquilini.
Per questi motivi -conclude la nota di SUNIA, SICET, UNIAT e ASSOCASA- esprimiamo tutta la nostra preoccupazione e chiediamo che vengano adottate subito le necessarie misure per fronteggiare il caos prevedibile nella gestione del patrimonio pubblico”.
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