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Covid, allarme da Governo: ipotesi mascherine all’aperto, stop discoteche e coprifuoco

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La stretta è imposta dai numeri. Il virus non si ferma, la paura della seconda ondata cresce, le Regioni vanno in ordine sparso e il governo corre ai ripari. Nel corso di una riunione straordinaria della Conferenza Stato-Regioni – appena terminata – le misure di sicurezza sono state uniformate. Con un nuovo provvedimento, concertato dall’esecutivo giallorosso con gli enti locali, saranno stabilite regole uguali per tutti.

L’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza prevede per «le persone che intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna» e arrivano negli aeroporti e nei porti «la presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; l’obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento».

Uno dei nodi da affrontare riguarda le regole per i luoghi delle vacanze

Anche in questo caso Regioni e Comuni vanno infatti in ordine sparso e dunque il governo chiede una linea unitaria perché ci sono località che si trovano a pochi chilometri distanza che aprono le discoteche o autorizzano feste e falò in spiaggia e altre invece che impongono divieti. Per questo è stato chiesto di uniformarsi mantenendo il divieto di assembramento e potenziando i controlli per farlo rispettare. È stato anche chiesto ai governatori di impedire l’apertura delle discoteche o comunque dei locali anche all’aperto dove centinaia di giovani si accalcano.

Se i divieti non saranno rispettati il governo è intenzionato a ripristinare l’obbligo delle mascherine all’aperto, il contingentamento degli ingressi nei luoghi chiusi, ma anche nelle strade e nelle piazze e – in casi estremi – a vietare la circolazione dopo una certa ora introducendo una sorta di coprifuoco come già è accaduto proprio in questi giorni in alcuni Stati dove la curva dei contagi ha subito un’impennata.

Fonte Il Corriere

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