Un dato in crescita che non si registrava dallo scorso mese di aprile, dovuto al focolaio dell’hotel-ristorante La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, dove è stato presentato un esposto perché non sono stati forniti, al momento, gli elenchi completi delle persone che hanno frequentato la struttura negli ultimi 15 giorni, e al ritorno dalle vacanze lontano dall’Italia. Circostanza quest’ultima che ha generato una vera e propria psicosi. Numerosi infatti i cittadini che si sono presentati negli ultimi giorni all’esterno del pronto soccorso dell’ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento regionale per l’emergenza coronavirus, nella speranza di sottoporsi quanto prima al tampone.
Dopo l’entra in vigore della nuova ordinanza regionale sui rientri dall’estero, le indicazioni delle Asl, tuttavia, invitano i cittadini a recarsi a casa una volta rientrati in Italia e successivamente auto-denunciarsi nel giro di 24 ore inviando una mail o telefonando a un numero fisso (anche se sono diverse le segnalazioni di persone che non ottengono risposta). Dopo l’autodenuncia, nel giro di 48-72 ore arriveranno ai domicili indicati le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) istituite per l’emergenza covid-19 o verrà chiesto di presentarsi nei presidi indicati dalle Asl presenti sul territorio campano.
Le persone che rientrano – spiega all’ANSA Maurizio Di Mauro, direttore dell’Azienda dei Colli (che comprende gli ospedali Cotugno, Monaldi, Cto) – sono tenute a segnalare il rientro alla Asl che provvede a contattarle per gli esami, laddove necessario. Chi rientra è tenuto alla quarantena, per capire se hanno contratto il virus e nell’attesa dei risultati dei test, nel caso in cui ci siano stati sintomi, legati al Covid-19″.
“Abbiamo fronteggiato la fase critica come ospedale – sottolinea Di Mauro – Ora stiamo dando un contributo che va oltre perché lo screening tramite tampone e’ competenza territoriale. Le persone non possono venire qui in maniera autonoma, tra l’altro distraendo personale dalle cure dei pazienti”. “Gli assembramenti che si creano qui fuori – aggiunge – sono pericolosi perché se solo uno è positivo sta diffondendo il contagio, infettando tutti gli altri”. In più, “recarsi in ospedale per fare il tampone appena rientrati non serve a niente perche’, seppure si e’ venuti in contatto con il virus, servono almeno 3/4 giorni per capirlo”.
L’Asl Napoli 1 Centro fa sapere che “è possibile effettuare tampone per coloro che rientrano dall’estero a partire da domani mattina 15 agosto 2020 dalle ore 9 alle 18. Gli interessati sono obbligati ad inviare una email all’indirizzo dichiarazione.viaggiatore@aslnapoli1centro.it e poi presentarsi il giorno successivo presso il Frullone in via Comunale del Principe 13/a in Napoli per il tampone”. Secondo l’Ansa, l’Asl Napoli 1 ha diramato l’ordine di rientro dalle ferie per tutti gli operatori che hanno un ruolo nel dipartimento anticovid per intervenire con tempestività nei tamponi e con tempi ridotti nelle risposte in modo da frenare subito eventuali focolai dall’estero.
Fonte Il Riformista