I resti compatibili erano stati trovati martedì da uno dei volontari impegnati nelle ricerche del piccolo e della madre: erano a circa 200 metri dal tratto di autostrada dove Viviana Parisi e il figlio erano stati visti vivi per l’ultima volta. Una circostanza, questa, che ha portato il padre del piccolo a sollevare “dubbi sui metodi delle ricerche”, perché per il ritrovamento sono bastate “cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti”.
Pm: “Valutare il percorso di donna e bambino” – “Il primo passo da fare è valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari resti che purtroppo erano sparsi”, ha affermato il procuratore di Patti Angelo Cavallo. “Si devono valutare – ha sottolineato iil magistrato – i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali. Oggi c’è questo lavoro iniziale le da fare. La zona dove abbiamo rinvenuti i resti percorrendo 50-60 metri di boscaglia si arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegato al traliccio traliccio, ma è un’area vegetazione fitta. Trai due luoghi in linea d’aria c’è una distanza di circa 300 metri”.
“I periti ci hanno fornito una pista chiara” – “Noi non aspettiamo i 90 giorni per avere i risultati scritti della consulenza dei nostri periti”, ha proseguito il pm. “Loro ci dicono immediatamente quello che, secondo loro, è successo. Già ce lo hanno detto. E posso dire che loro delle certezze le hanno a loro modo comunicate, riservandosi all’esito di accertamenti, in particolare di quelli istologici. Ma una pista, una lettura chiara degli avvenimenti già c’è stata data”.
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