De Luca se l’è presa con i pochi controlli e non risparmia nel suo ragionamento il capo della Polizia Franco Gabrielli. «Gabrielli ha detto una cosa importante e grave, cioè che se le forze dell’ordine facessero controlli rigorosi si metterebbe in ginocchio l’economia del nostro Paese.
Il prefetto Gabrielli – prosegue De Luca – è persona di grande qualità e di grandi capacità: se fa affermazione del genere – dice il presidente campano – credo sia perché ha avuto un input politico. Allora vediamo di capirci: o lo Stato c’è, e se c’è deve far rispettare le regole, o meglio evitare di fare ordinanze che rimangono poi lettera morta, perlomeno evitiamo di gettare discredito sullo Stato».
Per De Luca le ordinanze ci sono ma non i controlli: «Considero sconcertante l’assoluta scomparsa delle forze dell’ordine nell’attività di controllo rispetto alle ordinanze che vengono emesse», dice bollando come «francamente incredibile» la decisione del governo di rendere obbligatorio l’uso delle mascherine solo dopo le 18 di sera.
«Come si può verificare, il 90 per cento dei cittadini non la indossa. Ma se si decide così (l’obbligo dopo le 18, ndr) occorre mettere in piedi tutti i controlli necessari a raggiungere questo obiettivo, altrimenti è meglio non fare le ordinanze anziché farle e constatare che nessuno le osserva. Era preferibile fare controlli mirati sui locali dove non si rispettano le norme di sicurezza. Mi sarebbe sembrata una cosa molto più seria e tale da non ridicolizzare lo Stato italiano».