Man up (Francia) di Benjamin Parent e Luce & me (Italia) di Isabella Salvetti sono il film e il cortometraggio scelti dai giurati Generator +13 protagonisti della seconda tranche della cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival. Storie che hanno emozionato e conquistato i giovani presenti a Giffoni Valle Piana (Salerno) e tutti gli hub italiani e internazionali. Man up tratta temi importanti: il cambiamento e l’adolescenza, il compromesso e la fragilità, i legami che vanno oltre la morte, un viaggio semplice e doloroso tra ricordi e incertezze, su una strada di mancanze e assenze.Era stato accolto tra lacrime e sorrisi dai giurati, “perché Tom e Leo ci hanno raccontato il dolore, l’amore, poi la sofferenza e la dipendenza. Ci hanno fatto vedere un pezzo della loro vita e quel muro di pregiudizi che oggi non ci permette di vedere il mare”. Nella categoria cortometraggi, invece, i Generator +13 hanno fatto trionfare Luce & Me (Italia) di Isabella Salvetti: un ragazzo in macchina con il papà, un improbabile travestimento da fatina, una corsa verso uno spettacolo davvero speciale che è un pugno in faccia ai pregiudizi, agli stereotipi e alla malattia, uno spettacolo in nome dell’amore e della vita.Il Premio Cial per l’Ambiente, istituito con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e giunto alla sua sedicesima edizione, è stato assegnato invece al film La guerra di Cam (Italia) della regista Laura Muscardin. Un viaggio spaventoso in balia di un mondo spietato quello di Cam e sua sorella,protagonisti dell’avvincente storia, che alla ricerca di una via di fuga si troveranno a fare i conti con contesti devastati e trafficanti di esseri umani. La storia, che si snoda tra guerre e catastrofi naturali, ha conquistato l’attenzione del Consorzio Cial: “Un racconto drammatico ma al tempo stesso pieno di speranza scelto dalla regista che, nonostante si riferisca ad un futuro sconosciuto,si rivela per certi aspetti fortemente attuale. Il film racconta ai più giovani quanto il mondo in cui viviamo può diventare ostile se da noi maltrattato e quanto invece può esserci amico se sappiamo rispettarlo, senza abusarne”. (ANSA).