Intanto, però, la Conferenza delle Regioni ha dato il via libera al documento con le “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” che prevede, in sintesi, come ogni scuola definisca come attivare la didattica a distanza (per classe o per struttura), in caso di contagi. In Conferenza Unificata ci sarà il via libera definitivo.
Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è stato ascoltato per quasi tre ore dalla Commissione Istruzione della Camera ed ha chiarito che tutti gli studenti dovranno indossare la mascherina sui mezzi pubblici e che una volta in classe per i bambini dai 0 ai 6 anni non ci sarà necessità di portarla, mentre dovranno indossarla gli educatori della scuola dell’infanzia. Nelle classi della primaria, se c’è il distanziamento superiore al metro tra le sedute, si può toglierla, così come la si può levare nel momento del pranzo e quando si fa attività sportiva. Dalle medie in poi c’è obbligo di indossarla se non c’è adeguato distanziamento. Miozzo ha precisato che per gli alunni vanno benissimo anche quelle di stoffa. Sui termoscanner negli edifici scolastici, poi, ha rilevato che ci sono difficoltà: per individuare la temperatura corporea di ogni persona c’è bisogno di 83 secondi che moltiplicati per centinaia di studenti a istituto finirebbero con il bloccare l’ingresso a scuola.
Oltre alle mascherine l’altro fronte critico è quello dei trasporti, dove nelle ore di punta, il 25-35% degli studenti rischia di rimanere a piedi. Il Cts raccomanda sugli scuolabus una capienza al massimo solo per 15 minuti mentre si potrebbe arrivare (si deciderà tra lunedì e martedì sempre nell’ambito della conferenza Stato-Regioni) ad un tasso di riempimento dei mezzi dell’80 per cento.
La ministra Azzolina dal canto suo ha firmato il nuovo decreto per le assunzioni del personale scolastico per l’emergenza, circa 70 mila tra docenti e personale ATA, mentre il ministro dell’Economia Gualtieri ha firmato quello per l’assunzione a tempo indeterminato di 84.808 docenti. Ma nelle graduatorie a esaurimento di diverse province molte classi di concorso sono esaurite e lo sono pure le graduatorie di merito. Azzolina spera che alcuni posti vengano assegnati tramite “call veloce” ma il vincolo di permanenza dei 5 anni nella stessa sede pesa non poco.
Secondo le previsioni più pessimistiche, dunque, si apre un anno scolastico con lo spettro di 250 mila-300 mila supplenti, mentre aumentando in questi giorni il numero dei contagi, ci sono docenti “fragili” affetti da patologie pregresse che stanno chiedendo di restare a casa.