1) la nuova normativa parte dall’evidente, clamoroso errore di ritenere tutti i comuni appartenenti ad una stessa fascia demografica,siano omogenei sotto l’aspetto delle necessita’ organizzative e di risorse umane, dimenticando che questi elementi cambiano a seconda delle dimensioni territoriali, della vocazione economica, della presenza o meno di flussi turistici, della presenza o meno di frazioni e case sparse!
2) Il nuovo meccanismo finisce per continuare a penalizzare gli enti locali, anche se ” virtuosi”, dopo anni di blocco delle assunzioni legato agli impegni finanziari internazionali del nostro paese nei quali si e’ stati costretti a rispettare draconiane imposizioni di percentuali assunzionali!
Mi voglio augurare che la spinta dei Comuni, delle associazioni degli stessi, dall’ANCI , all’UPI, alla Lega delle Autonomie, cui si aggiunge ogginanche la netta posizione del CNEL, possa indurre il Governo prima ed il Parlamento dopo , a revocare la normativa sulle assunzioni entrata in vigore il 20 aprile scorso.
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