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Costrinsero pasticciere a togliersi la vita: tre persone nei guai per atti persecutori

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Nella serata di ieri, in Carabinieri della Stazione di Giffoni Sei Casali, hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale del Divieto di dimora e Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dall’Ufficio del GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, nei confronti di A.B. (classe 1956), A.D. (classe 1984) e R.C. (classe 1960), tutti componenti del medesimo nucleo familiare abitante in quel centro, poiché ritenuti responsabili dei reati di concorso in atti persecutori e morte come conseguenza di altro delitto.

Il provvedimento è scaturito dalle indagini avviate dai Carabinieri della Stazione di Giffoni Sei Casali a seguito della querela presentata il 12 agosto scorso dai vicini di casa, nei confronti dei citati indagati con i quali si erano incrinati i rapporti già dall’anno 2015 allorquando era avvenuta una lite per una negata vendita di una stanza dell’immobile ove erano tutti residenti.

Motivo per il quale, nel corso degli anni, gli indagati ponevano in essere incessanti comportamenti persecutori ai danni delle parti offese. consistenti perlopiù in ripetute minacce, delazioni offensive in pubblica via, pedinamenti e danneggiamenti, tali da cagionare un perdurante stato d’ansia e di profonda prostrazione psichica fino ad indurre una delle vittime a compiere l’estremo gesto (il 21 agosto scorso, allorquando veniva trovato annegato in mare a Salerno) per cause riconducibili a tale vicenda come dallo stesso ampiamente palesato in una accorata lettera manoscritta, successivamente rinvenuta nel suo veicolo, in cui sviscerava tutte le paure ed ansie provocate dai summenzionati.

La vicenda denunciata dai coniugi era stata anche confermata nelle sommarie informazioni delegate ai Carabinieri del reparto procedente e dalla complessa attività investigativa svolta.

Fonte La Città.it

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