“La narrazione pseudoepidemiologica risente di una serie di storpiature e di quelle che il professor Remuzzi ha definito isterie collettive. Se il professor Remuzzi dice di evitare l’isteria collettiva, ha un valore immenso. Non nego che il 31 maggio, quando in tv sollecitato provocatoriamente dissi che ‘il virus è clinicamente morto’ ho usato un tono forte e probabilmente stonato, ma fotografavo quello che osservavamo e continuiamo a osservare negli ospedali dove le terapie intensive si sono moltiplicate”, afferma.
“Non ho mai negato che il virus esista, contagi e sia stato drammaticamente letale e pericoloso. Ma sono stato anche il primo a dire che bisogna convivere con Sars-Cov 2 il 28 aprile, senza tener conto di un eventuale vaccino e prevedendo che si arrivasse a questa situazione. Ci potrà essere nei prossimi giorni un aumento dei contagiati, sperando che rimangano contenuti quelli sintomatici. Auspichiamo che il rapporto tra sintomatici e contagiati rimanga questo: il vero parametro da monitorare è la presenza di pazienti davvero critici, quelli che vengono definiti ‘serious’ nella letteratura internazionale e che in questo momento non ci sono”, aggiunge.
fonte AdnKronos