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Scuola: mascherina in classe, il CTS “riabilita” quelle di stoffa

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Sulla mascherina in classe la risposta è molto più semplice di quanto si pensi. Infatti, così come segnala Il Messaggero, la mascherina chirurgica è quella a cui viene data la priorità e verrà consegnata ogni giorno dal governo.

Dovranno indossare gli insegnanti, ma nulla vieta di ricorrere alle mascherine di tessuto, personali, lavabili, nel caso, per un qualsiasi motivo, quel giorno il dispositivo chirurgico non fosse disponibile. Lo scrive OrizzonteScuola.it

La mascherina, in classe, quando si è distanti un metro, si può abbassare, ma nei momenti dinamici e negli spazi comuni sì: quando gli alunni entrano a scuola e camminano in corridoio, dove inevitabilmente si formano gruppi e gruppetti, la mascherina è obbligatoria. Arrivati in classe, quando si siedono e quindi sono a un metro dai compagni, possono toglierla, e per tutta la durata delle lezioni dunque non dovranno utilizzarla.  Quando si sposta dovrà indossarla, quando si siede al banco la toglie.

Il Cts suggerisce, comunque, di usare in forma prioritaria la mascherina chirurgica. Per vari motivi: sono uguali per tutti e offrono garanzie di protezione perché sono confezionate per proteggere. Può capitare, però, che la scuola rimanga senza mascherine. Nulla vieta di indossare quelle riutilizzabili: l’importante è che ogni giorno le famiglie le lavino e le disinfettino.

Ogni due settimane ci saranno verifiche della situazione, sarà fisiologico che possa essere trovato un positivo in una classe e, come avvenuto in quasi tutti i Paesi che hanno riaperto le scuole, vi possa essere la chiusura di un singolo istituto.  “L’importante – dice un membro del Cts a Il Messaggero – è che si riesca a essere tempestivi negli interventi per circoscrivere il cluster ed evitare che il virus si trasmetta velocemente e finisca fuori controllo”.

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