La donna – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – invoca la realizzazione di un reparto di neurochirugia pediatrica all’ospedale Ruggi di Salerno. Suo figlio andava operato d’urgenza, ma al nosocomio di via San Leonardo, dove era stato ricoverato non c’era il reparto specializzato ed è stato necessario trasferirlo al Santobono. Probabilmente il tempo necessario per il trasferimento è risultato fatale al bambino.
Purtroppo questa è la dimostrazione plastica di come quella di Salerno sia una “falsa” azienda universitaria. Non c’è stato quell’auspicato salto di qualità, salvo per poche eccezioni. Infatti, non c’è azienda universitaria italiana che non sia completa in ogni sua specialità. Solo a Salerno o forse in pochissime altre “facoltà” mediche mancano reparti clinicizzati. Probabilmente tutto dipende dall’accademia napoletana.
Esatto queste sono le cose importanati che il Ruggi necessita, ovviamente invece stanno attrezzando l’odontoiatria: cosa di cui non si sente questa grande necessita’ visto, oltretutto, che esiste gia’ un ambulatorio ASL. Altri soldi sprecati. Vorrei tanto sapere chi è che cura la strategie di sviluppo del Ruggi e, soprattutto, in base a quali esigenze…
Meglio avere una doppia cardiochirurgia…con due primari,due equipe medica e infermieristica differente…
l’eccellenza campana!!