Il sottufficiale, nativo di Eboli, comandava la Brigata costiera di Carrara (MS) quando, il 16 settembre 1944, a Bergiola Foscalina, frazione ai piedi del Monte Brugiana, nelle Alpi Apuane, si consumò una violenta strage, come rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco.
La carneficina, per mano delle SS operanti nella zona durante la Seconda Guerra Mondiale, fu un vero e proprio crimine contro l’umanità: anziani, donne e bambini furono rastrellati ed ammassati all’interno della scuola elementare, per poi essere barbaramente trucidati, subendo anche il vilipendio dei cadaveri.
Non appena informato di quanto stava accadendo, l’Ispettore, anziché fuggire, si presentò al Comandante della formazione tedesca, offrendo senza esitazione la propria vita in cambio di quella degli ostaggi civili. L’ufficiale nazista rifiutò tuttavia la proposta, sostenendo mendacemente che le leggi di guerra vietavano ai militari di compiere simili gesti.
Il Maresciallo Giudice, allora, senza indugio si spogliò della casacca della divisa e pregò inutilmente il nemico, ancora una volta, di risparmiare quegli innocenti; venne fucilato e perse così la vita insieme ad altre 72 vittime, tra cui la stessa moglie ed i giovani figli, Marcello ed Anna Maria, di 16 e 17 anni.
Per quel gesto valoroso, il Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare, massima onorificenza della Repubblica. In occasione del 76° anniversario dell’eccidio, il Sindaco di Eboli, Dottor Massimo Cariello, ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, Generale di Brigata Danilo Petrucelli, accompagnati dalla signora Fernanda Giudice, nipote del militare, hanno deposto una corona di alloro davanti al monumento eretto in sua memoria.