Leggiamo dalla stampa che al personale sorvegliante degli ingressi Ikea di Baronissi non è stata sufficiente la spiegazione e neppure un’autocertificazione del genitore che tentava di far comprendere come suo figlio, per le condizioni di salute , fosse esonerato dall’obbligo di indossare la mascherina e che, dunque, avrebbe potuto accedere.
Non c’è stato verso, discussioni prolungate e attese fino a quando il giovanotto autistico, già tanto provato dall’emergenza coronavirus, ha cominciato a dare segni di inquietudine connessi al suo stato e ha dovuto, insieme alla sua famiglia, rinunciare all’ingresso ai magazzini.
Disinformazione? Incapacità? Insensibilita’? Insolenza? Certo e’ che non è stata una bella storia. Tutt’altro! Certamente Ikea chiarirà. In attesa Baronissi esprime affettuosa e piena solidarietà al giovane e alla sua famiglia. Spero sia l’ultimo caso!”
Lo scrive sul suo profilo social il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante
Egregio Signor Sindaco, li denunci. Ha il potere per farlo.
L’Intelligenza umana ha un limite. La stupidità è un abisso senza fondo.
Se al piattume mondiale dello “stile” IKEA dobbiamo anche aggiungere il piattume delle discriminazioni, ebbene, si assumi le Sue responsabilità. Non basta un commento tramite un comunicato stampa. Vada avanti, Lei e, se ce l’ha, il Suo Assessore alle politiche sociali. Non si abbandonano le famiglie con simili problemi. Assumi ogni iniziativa, ma chieda all’IKEA, non dove paghi le tasse, ma come intenda giustificarsi dinanzi a tali indegni ed inumani comportamento, ciò facendo, senza demagogia, né da parte mia, né da parte Sua. Per quel che conta, la mia solidarietà alla famiglia. Al Comune non ancora.
Bisogna conoscere meglio i fatti prima di giudicare.