Il giovane – si legge su Le Cronache – era in compagnia del papà quando viene bloccato all’ingresso dal vigilantes, sopra indicato, perché non indossava la mascherina, così come previsto dal decreto governativo. Il padre del ragazzo spiega che, in quanto autistico, è autorizzato a non indossarla.
Lo ha spiegato al vigilante, proprio come lo ha spiegato anche in altre occasioni, tutte le volte che con il figlio si è recato in qualche luogo chiuso. Ma questa volta la sua parola non è bastata. Infatti, dopo che l’uomo ha spiegato il perchè il ragazzo non indossava la masche rina, il vigilante ha chiesto al padre di firmare l’autocertificazione, ma, gli ha chiesto anche di attendere qualche minuto per l’arrivo dei fogli.
L’uomo, che conosce bene le disposizioni governative, si dice disposto a firmare l’autocertificazione nella quale dichiara il perchè il figlio non può indossare la mascherina, ma spiega, anche al vigilantes, che il figlio non può attendere troppo a causa dei suoi problemi di salute che lo portano ad indignarsi facilmente.
Dopo circa 10 minuti il padre del ragazzino ha sollecitato l’addetto alla sicurezza per velocizzare i tempi ma non ha ottenuto risposta dal vigilantes che sembrava poco interessato a risolvere il problema. Il giovane, stressato dalla situazione, non è riuscito a trattenere la pipì.
Davanti a questo episodio il padre è stato costretto ad andar via, indignato dalla situazione che a procurato ancor più malumore nel figlio, già fortemente provato dall’emergenza Covid.