“Per la realizzazione di tutti gli obiettivi che ho esposto è necessario che una parte consistente delle risorse a disposizione nell’ambito del Recovery Fund sia destinata al capitolo Istruzione. Si tratta di un impegno che Governo e Parlamento non possono non condividere perché proprio dalla scuola passa il futuro del Paese”.
“Ascolteremo con profondo spirito di collaborazione e condivisione tutti i suggerimenti che dal Parlamento”, ha proseguito la ministra per la quale “Abbiamo un’occasione di grande rilievo che non possiamo sprecare e una chiamata ad una grande responsabilità a cui non possiamo non rispondere. Se utilizziamo bene le risorse che perverranno dall’Europa potremo insieme intervenire su alcuni dei mali storici della nostra scuola, potremo lasciarci alle spalle le stagioni peggiori che l’hanno ferita più volte e l’hanno mortificata togliendole risorse e speranze. Dobbiamo guardare ad un futuro immediato in cui la Scuola possa riprendersi il proprio spazio perché è dovere di tutti far tornare la scuola al centro delle strategie, delle cure e dell’interesse del nostro Paese”. “Le studentesse e gli studenti, i docenti, gli educatori, il personale scolastico e le famiglie ci guardano con interesse ma anche con grandi speranze ed aspettative. Non possiamo deluderli”, ha concluso la titolare del Miur.
Interventi per migliorare il rapporto numerico docenti/studenti per classe, diminuendo il sovraffollamento e per supportare il diritto allo studio nelle scuole e nelle università, con il preciso scopo di incoraggiare la formazione globale e lo scambio multiculturale.
Sono due degli obiettivi di cui ha parlato Azzolina: “L’obiettivo è accrescere le competenze chiave per l’apprendimento permanente, in particolare le competenze linguistiche, favorire l’accesso ad un’istruzione di qualità indipendentemente dal contesto socio-economico di appartenenza, contrastando il fenomeno della dispersione scolastica”.