Ecco una sintesi della lettera, estrapolata dal post che Enrico Scapaticci ha pubblicato sul suo profilo Facebook:
“……. Dopo più di un anno dalla memorabile giornata del 19 giugno 2019, e a 48 ore dalla partenza del nuovo campionato di serie B, presidente, quella “grande storia di cento anni – per usare le sue stesse parole – che si è legata alla nostra vita” sta continuando a riempirsi solo di capitoli di sofferenze, dolori e – aggiungerei – frustrazioni e mortificazioni. E quella grande storia rischia anche di essere macchiata dalle palate di fango, che è stato gettato per i palloni lanciati dagli spalti dell’Arechi, gli striscioni di contestazione esposti in tutt’Italia, le minacce sull’oscura vicenda Ranieri che ancora devono essere provate e denunciate alle autorità competenti. I salernitani – che come ci ha ricordato lei stesso, sempre da quel palco – sanno cosa “significa combattere, non arrendersi mai, né in campo nè fuori”, stanno semplicemente reclamando da tempo un minimo di “autonomia”……..
…..è arrivato, presidente De Luca, il momento, adesso che le urne sono state chiuse e che non c’è alcun rischio di strumentalizzare per fini elettorali o politici il suo consenso quasi plebiscitario dei salernitani, che lei torni a “governare” in prima persona – come fece nel 2011 – anche questa situazione. Nessuno le chiede, anche le frange più oltranziste del tifo, di usare il suo “lanciafiamme” per espropriare i co-patron della Salernitana. E neppure di fare direttamente da procacciatore di potenziali acquirenti (ammesso che dall’altra parte esista davvero una volontà di vendere la società). Tutti, però, invocano, attendono, auspicano una sua presa di posizione anche con la Figc sulla questione multiproprietà, una sua difesa non solo d’ufficio della “salernitanità”, un suo richiamo, agli attuali proprietari della società, a mantenere fede alle responsabilità e agli impegni che hanno assunto innanzitutto con lei. E, finora, disatteso. Anche perché tutte le altre “voci istituzionali” della città – soprattutto, quelle del Palazzo, dal sindaco agli amministratori locali – sono rimaste, come lamenta la gente di fede granata, in un silenzio imbarazzante…..
…… Come ha detto, quella famosa sera del 19 giugno 2019, “chi ci sta ci sta, chi non ci sta non ci sta”! Glielo rammenti, a modo suo, presidente, alla proprietà della società granata: “Questa città, questa tifoseria, questa storia meritano rispetto”!.