“Due giorni di vento forte e pioggia intensa mandano la Campania sott’acqua. Nella nostra regione non reggono le città ne le aree interne ai fenomeni meteorologici estremi. La responsabilità dei danni, della melma e del fango, che mettono a repentaglio vite umane e a rischio case e strade, va ricercato nell’ assenza di controlli, nella mancanza di una seria e concreta politica di prevenzione e monitoraggio del territorio, nella devastazione e cementificazione di vastissime aree. Basta con la Campania della paura e della perenne emergenza. Siamo davanti ad un ‘emergenza climatica ben visibile con il continuo ripetersi di fenomeni alluvionali che evidenziano una accelerazione nella frequenza e intensità dei fenomeni meteorologici, che nessuno può più negare anche per gli impatti crescenti nei confronti delle comunità e dei territori. E neanche la Campania è immune dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. I numeri sono inquietanti:: 57 eventi estremi dal 2010 a oggi, tra cui 22 danni da trombe d’aria, 13 allagamenti da piogge intense, 15 episodi di danni consistenti a infrastrutture o al patrimonio storico a causa del maltempo, 4 esondazioni fluviali e 2 frane. Oltre 2 miliardi di euro di danni. Risorse che devono essere utilizzate per la messa in sicurezza del territorio, non per affrontare l’emergenza del post. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi: disponiamo di competenze tecnologie per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza le persone. Occorre dar avvio ad interventi rapidi e politiche di adattamento e di riduzione del rischio idrogeologico e per questo è fondamentale programmare sin da ora interventi a lungo periodo, diffondendo anche una cultura di convivenza con il rischio che punti alla crescita della consapevolezza tra i cittadini dei fenomeni e delle loro conseguenze. Dobbiamo solo decidere di farlo.».In una nota Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania commenta il maltempo sull’intera regione.