Nella missiva “si fa presente che, in accordo con la Responsabile aziendale della Sicurezza dei pazienti e gestione Rischio Clinico, sono state adottate tempestivamente le precauzioni standard, quelle da contatto e l’isolamento spaziale/cohortin dei pazienti di tali reparti ma, nonostante tali procedure, in Medicina sulle superfici del “letto paziente 1 stanza 5” è stata rilevata la presenza di Anaerobi solfito riduttori (Clostridium perfrigens) in quantità < 0,4 UFC/cm2 (v.n. 0,013-0,7).
– Le infezioni da A. boumannii, patogeno opportunista, rappresentano circa l’80% delle infezioni da Acinetobacter e si verificano in pazienti ospedalizzati e/o con gravi patologie (Rianimazioni);
– Il Clostridiu difficile, che vive come commensale nell’apparato intestinale, è causa frequente in ambiente ospedaliero (Geriatrie) di infezioni nei pazienti immunodepressi e/o defedati, sottoposti a terapie antibiotiche-chemioterapiche immunodepressive e con ripetuti ricoveri in strutture sanitarie.
Il Direttore Sanitario conclude la nota chiarendo che “le infezioni da Clostrudium denunciate sono da interpretare come comunitarie per n. 1 caso e come nosocomiali negli altri n.2 casi che si sarebbero presumibilmente contagiati in ospedale (entro le 72 ore dal ricovero) ma la cui gestione nel setting assistenziale è stata realizzata secondo i protocolli previsti.