Risoluzione inedita – Come spiega Pier Paolo Petrone, coordinatore del team di ricercatori, “ciò che è estremamente raro è la preservazione integrale di strutture neuronali di un sistema nervoso centrale di 2000 anni fa, nel nostro caso a una risoluzione senza precedenti”, resa possibile dalle tecniche di microscopia elettronica di ultima generazione del Dipartimento di Scienze dell’Università di Roma Tre.
Sviluppi interessanti – La scoperta apre nuove possibilità di studio sulla celebre eruzione: capire per quanto tempo le due città partenopee restarono esposte alle alte temperature e quando iniziò la fase di raffreddamento. Informazioni con ricadute importanti per il presente e soprattutto per il futuro, visto che riguardano il rischio vulcanico, sempre presente e la gestione delle emergenze nell’area vesuviana.