La prossima settima, forse già domani – scrive Le Cronache – , sarà disposta l’autopsia sulla salma di uno dei tre gemellini, deceduto lo tesso giorno del parto. E proprio su questo aspetto, l’inchiesta dovrà fare luce. In particolare l’esame necroscopico dovrà stabilire se sia nato vivo oppure già morto.
Tra i consulenti che saranno nominati dalla Procura sarà anche un ginecologo. La donna, affetta da Covid-19, in procinto di partorire tre gemelli, mercoledì mattina é stata trasferita dalla propria abitazione all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, con una una ambulanza del Psaut (posto medico avanzato) di Nocera Superiore.
Giunta alla struttura ospedaliera, i medici, in virtù della positività della partoriente, hanno applicato i protocolli previsti, disponendo il trasferimento presso il secondo policlinico di Napoli, unico centro regionale che si occupa proprio di pazienti gravide positive al Covid.
In ambulanza, durante il trasferimento, vi erano anche anche il primario di ginecologia dell’Umerto I, insieme alla sua ostetrica. Quasi arrivati al secondo policlinico, il 118 ha comunicato al personale presente in ambulanza che non c’era posto presso il nosocomio napoletano, ma i soccorritori sono comunque giunti nella struttura del polo universitario partenopeo, dove la 37enne sarebbe stata visitata e poi dimessa, perché non vi erano posti letto.
Il primario nocerino ha invece insistito che venisse operata a Napoli, tanto da avvertire le forze dell’ordine. Purtroppo, senza ricevere nessuna risposta, l’ambulanza ha fatto ritorno a Nocera. Qui, dopo la preparazione della sala parto, i gemelli sono venuti alla luce.
Purtroppo, dei tre, uno è deceduto, mentre gli altri due sono stati affidati alle Tin (terapie intensive neontali) rispettivamente di Nocera ed Avellino. La neo mamma è stata invece successivamente ricoverata presso il centro covid di Scafati. L’inchiesta, aperta dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore, é stata affidata al sostituto procuratore Angelo Rubano e coordinata dal procuratore capo Antonio Centore.
Fonte Le Cronache in edicola on line il 4 ottobre
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