A sorpresa invece restano aperti ristoranti. Sarà ancora possibile mangiare nei tanti locali della Ville Lumière ma solo in quelli che rispetteranno un protocollo di prevenzione rinforzato, in stile italiano: registro clienti, aumento del distanziamento (almeno un metro cinquanta), tavolate a non più di otto persone, misurazione temperatura all’ingresso.
Le autorità hanno accontentato così i ristoratori che si erano mobilitati nelle ultime ore parlando di un “colpo di grazia” dopo i mesi difficili post-lockdown. L’approvazione del nuovo protocollo da parte dell’Alto consiglio superiore della Sanità permette anche di togliere il divieto di apertura per i ristoranti di Marsiglia e Aix-en-Provence chiusi da una settimana.
È il simbolo della nuova strategia di “stop and go” del governo francese in bilico tra lotta al virus e difesa della vita economica. “Entriamo in una fase nuova, il virus resterà nelle nostre vite per molto tempo”, ha commentato Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi. “La vita economica, sociale, culturale deve continuare anche se con un ritmo diverso”, ha aggiunto Hidalgo. Parigi e la sua banlieue hanno superato tutti e tre i limiti fissati dalle autorità sanitarie per la massima allerta, come Marsiglia e Aix-en-Provence.
Il direttore generale della agenzia sanitaria dell’Ile-de-France, Aurélien Rousseau, ha precisato che il tasso di incidenza ha toccato i 260 contagi su 100mila persone, che per gli over 65 (limite fissato a 100) si è toccato 110 e – soprattutto – che nei reparti di terapia intensiva i malati Covid occupano il 36% dei letti. Alcuni ospedali sono già stati costretti a rinviare operazioni in programma per liberare posti nei reparti.
Oltre ai bar, la stretta sulla capitale tocca anche piscine e palestre, che continueranno a essere chiuse. La pratica sportiva non all’aperto viene autorizzata solo a bambini e adolescenti. I raduni fino a mille persone per eventi sportivi sono ancora permessi: fino a domenica prossima è in corso il torneo di tennis Roland-Garros. Alla luce dei dati sanitari, che mettono università e scuole al primo posto dei nuovi focolai, gli atenei di Parigi e della regione non potranno accogliere più del 50% degli studenti della normale capienza, aumentando i corsi a distanza.
Sarà vietato consumo di alcol nelle strade, i mercati resteranno aperti. In funzione dello spazio, alcuni negozi non potranno far entrare più di due clienti. Nelle case di riposo le visite di parenti saranno limitate e ne prossimi giorni comincerà una campagna di screening con test rapidi in un’ottantina di strutture per anziani. Gli effetti delle nuove restrizioni saranno valutati tra quindici giorni. Se la curva dell’epidemica, con i vari indicatori, mostrerà qualche segno di miglioramento si potrà pensare a un allentamento. Se non sarà così, allora il governo sarà costretto a misure ancora più pesanti.