Le motivazioni – Virginie Raisson, nel libro presentato durante il weekend inaugurale del Festival di “Internazionale” a Ferrara, ha avanzato alcune provocazioni in merito al destino delle spiagge, all’aumento delle disuguaglianze e al futuro del cioccolato. Il rischio di vedere svanire l’amato alimento dalle nostre tavole è sempre più concreto. I motivi principali che la Raisson avanza sono tre: l’aumento esponenziale della domanda, il cambiamento climatico e le malattie che colpiscono le piante di cacao.
Secondo i suoi studi, soltanto in Cina il consumo medio di cacao sarebbe aumentato del 75% in quattro anni, tra il 2010 e il 2014. Dieci anni fa la popolazione media si concedeva a malapena 40 grammi a testa all’anno: nel 2020, la Cina potrebbe conquistare senza troppi problemi il secondo posto tra i Paesi che consumano più cacao al mondo. Purtroppo però, questa domanda diventa sempre più difficile da soddisfare.
Il cambiamento climatico e la diffusione di malattie alle piante stanno colpendo le coltivazioni di cacao che per crescere hanno bisogno di pioggia, in diminuzione nelle aree tropicali. Al tempo stesso i produttori di cacao non sono retribuiti abbastanza e non riescono ad investire in strumenti adeguati per la racconta e l’incremento del raccolto.
La ricerca – Una possibile soluzione potrebbe arrivare dalla ricerca, che si sta già approntando semi di cacao resistenti al cambiamento climatico. “L’unico problema – conclude con un sorriso amaro l’autrice – è che per ora il cioccolato prodotto con questi semi non ha un gusto eccellente…”.
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