Partito da Fezzano di Portovenere il 27 settembre scorso, insieme a Paolo Zannini (56 anni) a bordo di Lumiere III, Mario ha già percorso circa 340 miglia grazie a una generosa staffetta di velisti dell’associazione La Nave di Carta, della Lega Navale Italiana e dell’Unione Italia Vela Solidale, che si danno il cambio per consentirgli di realizzare in tutta sicurezza il suo sogno.
Da Napoli, dove ha sostato per due giorni in attesa di migliori condizioni meteo, sono partiti con #Forza91, Vincenzo Scibile (47 anni) e Filomena Pane (32 anni), soci della Lega Navale di Napoli.
«Quando ho letto la storia di Mario ho sentito che esplodeva di vita e di amore per il mare. E sono felice di essere stata chiamata a partecipare. Grazie Mario!» dice Filomena in un breve video registrato a bordo.
I due napoletani hanno dato il cambio al ventiquattrenne Leandro Bernardini di Lerici (SP), la staffetta continuerà con Rosa Palumbo (Lega Navale di Agropoli) e Nicolò Wagner (la Nave di Carta).
«Questo giro d’Italia si arricchisce di tappa in tappa di nuovi amici. Qui Scario abbiamo avuto un’accoglienza meravigliosa e siamo onorati che insieme al presidente della Sezione della Lega Navale, Vito D’Andrea, sia arrivato anche Giuseppe Scarano, presidente del Consiglio comunale.» dice Paolo Zannini, l’amico di Mario che ha dato il via a questa impresa che sta appassionando tutti gli amanti del mare.
Mario, in grande forma, questa mattina si è concesso anche un bagno di fronte a Scario: «Finché c’è il sole godiamocelo. Ogni istante è prezioso, non bisogna sprecare il tempo.». Di fianco a lui, come sempre, l’amico Paolo, perché questa impresa velica che non batterà nessun record è soprattutto un grande inno all’amicizia tra generazioni di gente di mare.
Chi è Mario Battilanti.
Nato a Taranto nel 1929, a soli 15 mesi arriva alla Spezia al seguito del padre, sottufficiale dell’Esercito, artigliere, esperto artificiere e di balistica. In piena guerra la famiglia si trasferisce nuovamente in Puglia dove resta fino alla fine del conflitto. Poi di nuovo il trasferimento al Nord, destinazione Torino dove il giovane Mario deve fare i conti con le diffidenze che ogni emigrante doveva affrontare a quel tempo.
Fa di tutto, dal venditore di rossetti e caramelle al manovale, fino a quando non riesce ad entrare alla Fiat come “persona di fiducia”, in pratica uomo delle pulizie. «Pulivo gli uffici dei dirigenti, da Valletta in giù» ricorda. Però vuole anche studiare e prendere il diploma di perito elettrotecnico. Lo ferma la tubercolosi, due anni di sanatorio. Lui va oltre. I polmoni sono danneggiati, ma lui non rinuncia a fare apnea.
Il fisico è provato, ma lui va in barca appena può. Il mare è il suo banco di prova. Non si arrende e continua a studiare e a lavorare in Fiat. Riesce a prendere il diploma di geometra e a fare carriera, diventa uno dei responsabili della gestione del personale. Ma il mare lo chiama continuamente.
Scuola di vela a Caprera: «Dovevo diventare istruttore, ma non mi piacevano le derive. Mi annoiavo a morte», ricorda. Estati a Pianosa dove lo zio è direttore del carcere, navigazioni in Mediterraneo e con la pensione riesce finalmente a dedicarsi a tempo pieno alla sua passione: il mare.