Le risultanze, tutt’affatto rassicuranti dello studio in questione, elaborato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, hanno determinato la necessità per il Comune di Pellezzano di costituirsi nel giudizio incardinato presso il TAR Campania Salerno con procedimento num. 735/2020, proposto dall’Associazione “Salute e Vita” contro e per l’annullamento del decreto regionale num. 85/2020 recante l’autorizzazione del progetto di riesame e di adeguamento dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata alle Fonderie Pisano. Nell’udienza in Camera di Consiglio dello scorso 8 settembre è emerso che lo studio “SPES” si è concluso con la redazione di un elaborato finale contenente le risultanze definitive delle indagini compiute, che però non è stato depositato agli atti del procedimento.
“Considerata l’importanza delle risultanze contenute nella relazione delle indagini condotte nel corso dello studio “SPES” – ha spiegato Morra – nella mia qualità, ho ritenuto opportuno presentare alla Regione Campania e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, apposita istanza di accesso agli atti, come consentito per legge, al fine di ottenere la relazione definitiva dello studio “Spes” per verificarne la potenziale ricaduta di inquinanti nelle zone interessate dalla presenza delle Fonderie Pisano”.
Il Codice dell’Ambiente afferma che “chiunque, senza essere tenuto a dimostrare la sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante, può accedere alle informazioni relative allo stato dell’ambiente e del paesaggio nel territorio Nazionale. Principio questo, che trova un radicato fondamento e una consolidata giustificazione nel caso di specie, che vede il Comune di Pellezzano parte in causa di un procedimento e soggetto interessato a tutelare il proprio territorio e la salute pubblica da eventuali minacce che possano risultare per via dell’eventuale rilascio di sostanze nocive nell’aria a causa dell’attività posta in essere dal contestato impianto.