Non cambiano le norme per i teatri e per l’intero settore ma sono in arrivo alla luce delle ultime impennate di contagi nuove limitazioni: al momento gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto continueranno a svolgersi con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Ma tale numero sembrerebbe destinato a scendere dando il colpo di grazia ad un settore in ginocchio da marzo scorso.
Come previsto, le attività dovranno continuare a svolgersi, infatti, nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni indicate.
Ma c’è di più: diversamente rispetto al recente passato, e per evitare fughe in avanti considerate allo stato inaccettabili, in base al nuovo decreto legge anti-Covid le regioni da oggi potranno adottare solo misure anti contagio più restrittive di quelle disposte dai DPCM del governo. E potranno eventualmente adottarne di “ampliative”, ovvero più permissive, solo d’intesa con il Ministro della Salute.