Proprio quest’ultimo episodio ha spinto la dirigenza scolastica, risentita per le notizie pubblicate dagli organi di informazione, a prendere nuove decisioni nell’organizzazione didattica.
A dire il vero il clamore mediatico sulla scuola è stato attivato dal Governatore De Luca che nella trasmissione del venerdì, sempre molto seguita, ha pubblicato la foto degli assembramenti davanti allo storico istituto cittadino.
Poi, nella giornata di domenica, quando è iniziata a circolare la notizia di un’alunna in isolamento domiciliare, sollecitata dalle preoccupazioni di molte famiglie, la dirigenza scolastica ha deciso che da lunedì 5 ottobre a mercoledì 7 solo gli alunni del primo anno sarebbero andati a scuola.
Tutti gli altri, dal secondo al quinto anno, dovevano restare a casa e svolgere la didattica a distanza. Chi, però, non aveva la disponibilità di strumenti per la Dad, poteva andare comunque a scuola. Appreso nella giornata di lunedì della negatività al tampone Covid-19 dell’alunna in isolamento domiciliare, il liceo Tasso ha deciso comunque di mantenere questa organizzazione fino a mercoledì, anche se non era più necessaria.
Non solo: la dirigente scolastica ha preferito allungare di altri due giorni questo periodo, fino a venerdì 9 ottobre. Perché decidere di prolungare la didattica a distanza che inevitabilmente reca dei problemi organizzativi agli studenti e alle famiglie? Inoltre da lunedì 12 ottobre in avanti la didattica, per tutte le classi a rotazione di due settimane, sarà svolta in presenza e a distanza, in alternanza di giorni tra due gruppi di ogni classe.
Come mai la dirigenza scolastica – ci segnalano alcuni genitori – opta per questa soluzione solo adesso? Forse perché proprio l’attenzione mediatica sul liceo Tasso ha fatto luce su un’organizzazione che aveva innescato la perplessità di molte famiglie?
Possibile che ad oggi, 8 ottobre, sia ancora necessario realizzare interventi strutturali per diminuire il numero di ragazzi costretti a svolgere la didattica a distanza?
Il liceo Tasso è un istituto storico di Salerno, qui si sono formati molti salernitani che poi hanno avuto successo in diversi ambiti di lavoro. È normale che catturi l’attenzione, non solo mediatica. Come è giusto che resti, con le adeguate misure organizzative, un punto di riferimento per l’istruzione scolastica della città.