“L’eventuale offerta di attività danzanti da parte di esercenti di altra tipologia (ristoranti, bar, pub e simili) è da ritenersi parimenti interdetta e, pertanto, possibile di sanzioni”, scrive Frattasi richiamando l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza del 16 agosto che ha imposto il divieto di ballo in discoteche, locali, stabilimenti balneari e altre strutture ricettive.